08 - 01
2014

Medaglia d’oro al Valore Civile
Alla Memoria

AGENTE AUSILIARIO DELLA POLIZIA DI STATO
Data del conferimento: DPR 15/06/1985
Gazzetta ufficiale: N°
Motivazione:
“Giovane agente in servizio in un’aerostazione, richiamato dalla voce alterata di uno sconosciuto che, armato di coltello, minacciava personale e viaggiatori, non esitava, incurante del rischio cui si esponeva, a intervenire con coraggiosa e tempestiva determinazione per calmare l’energumeno e neutralizzarlo in modo incruento. Dopo aver cercato di convincere l’uomo ad abbandonare l’arma, tentava di strappargliela e, benché ferito da un colpo infertogli dallo squilibrato, non desisteva dall’ardimentoso intento. Nuovamente raggiunto da una seconda coltellata mortale, mentre tentava di sovrastare l’avversario, si accasciava al suolo pagando con la giovane vita il suo alto senso di dedizione al dovere. Fiumicino (Roma), 18 settembre 1984.”
Biografia
Fu ucciso a pugnalate da un folle il 18 Settembre all’interno dell’aeroporto di Roma Fiumicino. L’agente ausiliario Roberto Iavarone quel giorno era addetto al controllo dei passaporti dello Scalo Internazionale quando la sua attenzione fu richiamata da un folle armato di coltello che, in preda ad una crisi isterica, minacciava i passeggeri in transito nei pressi del bancone delle partenze internazionali. Iavarone intervenne insieme ad altri agenti, sgomberando l’area da tutti i civili presenti e isolando il folle, un pregiudicato jugoslavo . I poliziotti, coordinati dal dirigente della Polaria, cercarono di parlamentare con l’uomo per convincerlo a gettare l’arma ed arrendersi, ma questi rispose urlando contro gli agenti frasi senza senso. Dopo circa mezz’ora il folle posò il coltello su un portacenere a stelo avvicinandosi di alcuni passi agli agenti con aria di sfida ed urlando “Sparatemi! Sparatemi!” . L’agente Iavarone si gettò verso il coltello, cercando di impossessarsene, ma il pregiudicato fu più veloce. Lo riprese e sferrò due coltellate all’agente Iavarone, ferendolo gravemente. Il folle ferì poi con una coltellata alla coscia un secondo agente e si ferì gravemente tentando di suicidarsi. L’agente ausiliario Roberto Iavarone venne trasportato su un’ambulanza ma morì durante il trasporto in ospedale. Alla sua memoria è stata concessa una medaglia d’Oro al Valor Civile. Il suo assassino venne condannato a 24 anni di carcere e 3 di casa di cura, al termine dei quali sarebbe seguita l’espulsione immediata dall’Italia.